Il nostro futuro in una bottiglia di plastica
I materiali sono per Mario Pessott universi da esplorare per portarne in luce la natura intima, le forme in esse celate. Le sue mani toccando sentono il materiale e vedono figure, forme….
Il vetro, i suoi riflessi impalbabili e cangianti, lo ha sempre affascinato… Scopre la sua magia da bambino, quando su di un libro per caso vede un’ampolla romana….
Passano gli anni colleziona bottiglie di vetro, le studia attraverso il disegno; le realizza con materiali e forme diverse… La bottiglia possiede la bellezza, la delicatezza e la forza di un corpo femminile….
In prima linea nelle battaglie ambientali, affida alla bottiglia di plastica le sue inquietudini, le sue riflessioni, le sue speranze. Le trasforma, liberandole dalla loro materialità e dalla loro funzione originaria e proiettandole in una dimensione ‘altra’, eterea, che mette in moto la nostra immaginazione e la nostra riflessione sul delicato equilibrio tra progresso scientifico-tecnologico e risorse naturali, tra il disordine materiale e morale del rifiuto abbandonato a se stesso e l’ordine possibile della bellezza, tra uomo e natura… Diventano Ninfe: nella loro trasformazione è la nostra trasformazione ed il nostro futuro.
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